L’organo di Santa Croce
L’organo di Santa Croce
L’organo attualmente presente nella Basilica di Santa Croce ha avuto origine da un’idea nata nel 1926, in occasione della ricorrenza del VII Centenario della morte di San Francesco d’Assisi.
Già nel 1927, grazie al contributo della Cassa di Risparmio di Firenze, fu istituita una commissione incaricata di realizzare l’opera. Fu scelta la Ditta Giovanni Tamburini di Crema che presentò un progetto grandioso per dare lustro e importanza al “Pantheon delle Itale glorie” L’organo progettato costava di 100 registri suddivisi in tre corpi distinti: un organo corale, due organi laterali.
Questo nuovo strumento, secondo – allora – solo a quello di Ulm (Germania) ingloba nel suo piano fonico le antiche canne dell’organo antico che Onofrio Zeffirini aveva costruito tra il 1575 e il 1580, la cui facciata era stata predisposta su progetto di Giorgio Vasari. La scelta di usare le due cantorie pose dei limiti di spazio e quindi di dimensioni per lo strumento. Da rilevare il fatto che duecento anni dopo, le canne dell’organo Zefferini erano ancora presenti nella disposizione fonica del riadattamento avvenuto nella seconda metà del settecento per opera dei Tronci, famiglia d’organi pistoiesi ed inglobato nell’attuale piano fonico stabilito nel 1931.
Lo strumento fu terminato nel 1931 e inaugurato il 27 maggio: L’evento ebbe risonanza non solo nazionale, ma varco i confini d’Italia e si annunciò come un’opera di notevole portata. Il concerto inaugurale fu tenuto dal M° Ulisse Matthey, alla presenza di numerose autorità, tra le quali vi furono i Principi di Piemonte, con l’erede al trono, Umberto II di Savoia e consorte.
Attualmente l’organo è composto da: 6000 canne; un organo corale e due organi laterali.