GLI STUDI TEOLOGICI E FILOSOFICI
GLI STUDI TEOLOGICI E FILOSOFICI
Già nella prima metà del secolo XIII troviamo in Santa Croce, come in tutti i conventi francescani eretti nelle principali città, un duplice ordine di scuole: una aperta ai giovani del luogo desiderosi di apprendere le discipline del tempo, le così dette Arti del Trivio e del Quadrivio; l’altra riservata a studenti dell’Ordine, provenienti anche da altre Province religiose, per dedicarsi allo studio della filosofia, della teologia e delle scienze bibliche. Questa seconda scuola passava sotto il nome di Studio Generale dell’Ordine.
Lo Studio di Santa Croce acquistò in breve tempo fama e prosperità a motivo dei grandi maestri che vi insegnavano, della fondazione dell’Università cittadina (alla quale forniva gli insegnanti e nella quale i suoi alunni potevano conseguire tutti i gradi accademici, fino al magistero) e della ricca biblioteca che si era costituita nel Convento.
Nell’anno 1246 il padre Guardiano di Santa Croce, Fra Guido della Fassa acquista il “Decretum” di Graziano “ad usum et utilitatem fratrum minorum conventus fiorentini”. E’ questo il primo passo verso la costituzione di quella meravigliosa libreria che, sul finire del secolo XVII, era una delle prime non solo a Firenze.
Per dare un’idea di quella che era la Biblioteca di Santa Croce è sufficiente sottolineare che, in seguito alle soppressioni, furono trafugati da questo convento e, trasportati nella Biblioteca Laurenziana o alla Biblioteca Nazionale, numerosissimi libri stampati, appartenenti ad edizioni rare e antiche, insieme 781 codici manoscritti, mentre quasi tutto il materiale archivistico fu trasferito all’Archivio di Stato.
Nelle scuole di Santa Croce, oltre ai numerosi giovani dell’Ordine, coronarono la loro formazione giovanile altrettanto numerosi esponenti di famiglie nobili fiorentine, insieme a giovani di estrazione popolare, ma destinati ad occupare un posto privilegiato nella vita culturale della città. Qui studiò il sommo poeta Dante Alighieri; qui ebbe la sua formazione culturale Giovanni de’ Medici, il figlio di Lorenzo il Magnifico, che fu poi Cardinale e Papa con il nome di Leone X.
Sarebbe troppo lungo elencare tutti i grandi maestri che insegnarono a Santa Croce; ne ricordiamo solo alcuni. Primo nome prestigioso è quello di Pietro di Giovanni Olivi, giunto a Firenze da Parigi; Ubertino da Casale; fra Accursio Bonfantini, primo commentatore della Divina Commedia nella cattedrale di Firenze e lettore dello Studio Teologico di Santa Croce; fra Tedaldo Della Casa, trascrittore delle opere del Petrarca e del Boccaccio, come pure di molti classici tra i quali Seneca, Senofonte, Plutarco. Queste trascrizioni arricchirono immensamente la biblioteca del convento; fra Francesco Della Rovere, Ministro Generale, Cardinale e poi Papa con il nome di Sisto IV; fra Francesco Nani, soprannominato Sansone da Sisto IV per la sua strenua difesa del dogma dell’Immacolata Concezione, Ministro generale, sepolto in Santa Croce; fra Luca Pacioli, grande matematico, primo divulgatore di libri d’Algebra, fra Benigno Salviati, reggente dello Studio Teologico, inquisitore, Ministro Provinciale, Vescovo di Cagli, Arcivescovo titolare di Nazareth, difensore del Savonarola, grande teologo e grande letterato; fra Felice Peretti, Procuratore e Vicario Generale dell’Ordine, Cardinale e Papa con il nome di Sisto V; fra Lorenzo Manganelli, Cardinale e Papa con il nome di Clemente XIV; il grande storico dell’Ordine fra Nicola Papini, Ministro provinciale e Ministro generale.
E arriviamo così al tempo delle soppressioni. Tanto lavoro, tanta dedizione, tanto studio e tanta gloria, in breve verranno spazzati via come polvere. Iniziano per Santa Croce lunghi anni di sofferenza e di anonimato.
Stemperandosi sempre più la rigidità e l’arroganza delle leggi eversive del 1866-1868, i frati francescani acquistarono sicurezza e determinazione. Nel 1926 viene degnamente celebrato il VII centenario della morte di San Francesco. Nel 1929 ottengono l’uso di diversi locali del Convento. Viene ricostituito il collegio degli aspiranti all’Ordine. La vita riprende a palpitare e i frati riprendono coscienza della luminosa tradizione religiosa e culturale. Nel 1931 viene inaugurato il grandioso organo della chiesa. Nel 1933 Santa Croce viene elevata da Pio XI al grado di Basilica. Il 20 maggio 1944, nel V Centenario della morte di San Bernardino da Siena, viene inaugurata la nuova Biblioteca del convento, ricostituita con il materiale manoscritto e librario salvato dalla soppressione e arricchita di numerosi volumi provenienti dai conventi della provincia.
Il 25 gennaio 1945, per contribuire a rimarginare le ferite religiose e morali causate dalla guerra, i frati istituiscono e danno vita , nel chiostro di Santa Croce, allo Studio Teologico per Laici, il primo in Italia. Il manifesto programmatico è di Giovanni Papini. Nei primi mesi del 1946 esce il primo numero della Rivista di religione, arte e scienza “Città di Vita”, destinata a portare nel mondo la voce e l’apporto culturale dei frati francescani di questo convento.
Negli anni successivi tante difficoltà, fra tutte la crisi di vocazioni, ma anche il sorgere dell’Istituto Teologico fiorentino, voluto dalla Diocesi, rallentano molto questo slancio culturale e di fatto impediscono il regolare svolgimento degli anni accademici. Vanno ricordate, tuttavia, le diverse e memorabili Settimane dello Studio Teologico per Laici, dalle quali sono scaturite prestigiose edizioni curate dalle Edizioni Città di Vita. Ne ricordiamo alcune: Dante Minore, con presentazione di Piero Bargellini; Giotto e giotteschi in Santa Croce; Primo Rinascimento in Santa Croce; E’ possibile una teologia per Laici?; Lettura critica di San Bonaventura; Filippo Brunelleschi nella Firenze del ‘3-400; Ghiberti e la sua arte nella Firenze del ‘3-400; Arte e religione nella Firenze dei Medici; Masaccio e il mondo della rinascenza fiorentina; La Leggenda di Piero della Francesca. Infine il volume, forse più prestigioso per conoscere la storia della Basilica e del Convento di Santa Croce: Santa Croce nel solco della storia.
Oggi è ripresa l’attività dello Studio Teologico per Laici che organizza conferenze sulla Storia-Arte-Spiritualità in Santa Croce e soprattutto i grandi seminari di studio su temi di attualità, in collaborazione con l’Università di Firenze, Dipartimento di Filosofia. Ne ricordiamo solo alcuni: iI Pensiero filosofico Francescano: Dialogo: tra passato e presente; La felicità: desiderio o utopia?
Nella polvere sparsa nel tempio di Santa Croce – scrive il Moisé – è scritta la storia dell’incivilimento italiano. A questo incivilimento hanno dato un contributo non trascurabile i Francescani di Santa Croce.