L’opera grafica di Pietro Parigi (Settimello, 20 settembre 1892 – Firenze, 5 ottobre 1990) incisore, insigne xilografo, illustratore per prestigiose case editrici, maestro d’arte, è raccolta a Firenze in un museo, o Mostra permanente Pietro Parigi, presso la Basilica di Santa Croce, accanto alla brunelleschiana Cappella de’ Pazzi.
La raccolta di tutto questo materiale ha richiesto un impegno di anni cui si è dedicato con entusiasmo e pazienza il francescano padre Massimiliano Rosito.
IL LEGAME DI PIETRO PARIGI CON SANTA CROCE
Risale agli anni della sua gioventù quando è allievo della Scuola professionale per le arti decorative che qui aveva sede. Questo legame si è rafforzato dal 1962, fino alla sua morte, con le molteplici attività editoriali dei Francescani dalle quali è scaturita la realizzazione dei celebri manifesti a tema religioso.
LA RACCOLTA
La raccolta nasce nel 1980, per volontà e con la collaborazione del maestro.
Riunisce l’ 〉 opera grafica prodotta da Parigi in qualità di illustratore (riviste, libri e manifesti) sotto forma di riproduzioni coeve, da matrice originale (anni ’20-’80) e tipografiche.
Oltre al prodotto finale, il museo espone anche le matrici originali usate per la stampa e gli strumenti di lavoro usati dall’artista ivi compreso un antico 〉 torchio tipografico (sec. metà del XIX secolo).
Si possono individuare scelte di stile e compositive che sono soprattutto il diretto risultato delle riflessioni sull’arte che Parigi annota su dei quaderni dal 1924 al 1956.
STILE
Parigi studia da scultore e questa formazione lo porta ad esprimersi con il rigore e l’intensità che venivano di solito dedicate a un’arte maggiore come la scultura.
Gli viene riconosciuta una propria autonomia artistica che nasce dal confronto sia con la cultura figurativa passata, tra cui Giotto e i giotteschi, sia con quella a lui contemporanea.
L’ osservazione della realtà, sopratutto quella popolare, con Parigi si tramuta in interpretazione del vero attraverso il vissuto dell’artista cassa di risonanza della dimensione morale e spirituale della società del suo tempo, in una continua ricerca di armonia tra forma e spirito.
Uno stile che non ha una formula ripetitiva; un’arte che è stata definita dinamica e comunicativa in quanto rinvia ad altro, dal dato sensibile, diventando universale.
Guarda Giotto: quando nel Medio Evo rappresentavano il Cristo, non era il Cristo rappresentato ma la loro il loro spirito religioso… (dalle riflessioni sull’arte di PP).
Espressivo “più dei tedeschi” nelle sue energiche spigolose abbreviazioni, a Parigi è riconosciuta la capacità trasformare gli oggetti materiali in fenomeni spirituali.
ILLUSTRATORE
Lavora prevalentemente come illustratore di libri, riviste, manifesti per molte prestigiose case editrici del nostro Novecento letterario, come Bemporad, Morcelliana, Vallecchi, o per riviste come «Solaria», «Il Frontespizio».
Le sue illustrazioni non sono un abbellimento delle pagine, ma hanno prevalentemente l’intento di cogliere il senso intimo e profondo dei temi affrontati nei testi, collocandosi in stretta e simbiotica relazione al testo letterario.
Oltre ai manifesti per i Francescani, celebri quelli teatrali per la Festa del teatro Dramma Popolare di San Minato che fanno riferimento a opere di grandi scrittori drammaturghi stranieri come T. S. Eliot (Il grande statista, La riunione di famiglia), Paul Claudel (L’ostaggio), Moshe Shamir (La guerra dei figli della luce)…
LA BIBLIOTECA
Per conoscere meglio l’artista, leggere i suoi scritti, l’attigua 〉 Biblioteca di Santa Croce, di Parigi mette a disposizione i pensieri sull’arte, alcuni autografi, i testi da lui illustrati, le edizioni critiche, un video documentario RAI Teche e consente di esaminare e studiare una serie di incisioni e matrici originali 〉 https://opac.sbn.it