Fratello, Sorella, il Signore ti dia Pace!
Questo il saluto di San Francesco che ti rivolgiamo con tanta gioia e profonda simpatia.
Chi si è incontrato con san Francesco, troverà naturale soffermarsi a pregare un po’ con lui. E’ il modo migliore per penetrare nel segreto della sua anima e assimilare i valori più profondi e vitali del suo messaggio.
Il primo biografo, Tommaso da Celano, presenta così san Francesco: “non era tanto un uomo che pregava, quanto un uomo divenuto la stessa preghiera” (FF 682).
La sua vita di penitenza come conversione continua, la vita di amore come comunione con Dio, con gli uomini e con il creato, la vita di povertà come espressione di libertà e totale disponibilità, sono aspetti di una vita che trova nella preghiera il suo motivo e fondamento. E’ nella preghiera che egli capisce il senso della propria vita e scopre la sua vocazione e missione nella Chiesa; è nella preghiera che egli, vivendo il contatto con Dio, si rinnova continuamente; è nella preghiera che sa arminizzare la dimensione umana e spirituale, in modo da raggiungere la vera felicità.
In un’epoca come la nostra, in cui l’uomo smarrito ed esiliato alla periferia di se stesso, alla ricerca di punti di riferimento per una interiorità rinnovata, Francesco d’Assisi torna accanto ad ognuno di noi per mostrarci la strada dell’autentica libertà e farci scoprire le sorgenti della felicità e della gioia.
San Francesco ci ha lasciato queste preghiere per aiutarci a penetrare più profondamente in questo suo segreto. Nel lasciarle ci ha fatto il suo dono più grande: ci ha lsciato e donato la sua stessa anima.
I – PREGHIERE DI DOMANDA
La preghiera di domanda occupa un posto importante nell’atteggiamento orante di san Francesco, soprattutto per i suoi contenuti. Egli non chiede cose necessarie a sé, alla suam vita, al suo corpo. Sa e crede che il Signore non fa mancare il necessario a chi si affida a Lui. Così Francesco chiede e insegna a chiedere le cose necessarie a cogliere il Regno di Dio e a realizzare il disegno del Padre.
1 – Preghiera davanti al Crocifisso
Questa preghiera, così scarna ed essenziale, sta all’inizio della conversione di Francesco. In essa è già contenuta la vocazione profonda e irresistibile del Santo ad una vita di umiltà e povertà. Per realizzarla chiede luce, forza, sostegno.
Alto e Glorioso Dio
Illumina le tenebre del cuore mio,
dammi fede retta,
speranza certa e carità perfetta,
umiltà profonda,
saggezza e conoscenza, o Signore,
affiché io faccia il tuo santo e cìverace comandamento (FF 276)
2. Onnipotente e misericordioso Dio
Questa preghiera, che chiude la “Lettra al Capitolo generale e a tutti i Frati”, è una splendida sintesi di tutta la dottrina spirituale del santo ed una delle più belle.
Inginocchiato dfavanti all’onnipotenza di Dio, Francesco intuisce i limiti dell’uomo, incapace di entrare da solo in relazione con l’infinito. All’impotenza dell’uomo risponde l’onnipotenza di Dio. Ponte che unisce i due espremi è la Misericordia. A questa misericordia Francesco si rivolge e chiede una sola cosa: essere capace di compiere la volontà di Dio.
Onnipotente, eterno,giusto e misericordioso Dio,
concedi a noi miseri, per te stesso, di fare ciò che sappiamo che tu vuoi,
e di volere sempre ciò che a te piace,
affinché interiormente purificati,
interiormente illuminati e accesi dal fuoco dello Spirito Santo,
possiamo seguire le orme del diletto figlio tuo, nostro Signore Gesù Cristo,
e a te, o Altissimo, con la tua sola grazia pervenire;
tu che, in Trinità perfetta e semplice unità,
vivi e regni e sei glorioso
Dio onnipotente, per tutti i secoli dei secoli. Amen. (FF 233)
3 – Onnipotente e Sommo Dio
La conoscenza di Dio non è mai per Francesco una conoscenza astratta. Egli lo conosce e lo sperimenta nella sua Bontà che si dona a lui povero, meschino, indegno. Francesco vive questa dipendenza, umile e piena, e si sente oggetto di questa Bontà che si comunica a lui e lo riempie. Da questa esperienza e costatazione nasce il ringraziamento, la lode e il desiderio di restituire a Dio tutto ciò che è stato donato.
Onnipotente, Santissimo, Altissimo e Sommo Dio,
che sei il sommo bene, ogni bene,
Che solo sei buono,
fa’ che noi ti rendiamo ogni lode,
ogni gloria, ogni grazia, ogni onore,
ogni benedizione
e tutti i beni. Fiat. Fiat. Amen (FF 265)
4 – Commento al Padre nostro: la scoperta di Dio Padre
La preghiera, insopprimibile esigenza di ogni uomo. è per Francesco sapienza conoscitiva, profonda penetrazione del mistero di Dio che elegge e salva.
Francesco, nel suo cammino orante, scruta e discerne l’animo umano; un uomo malato, pieno di angoscia, peccatore, ma soprattutto orfano ed esplode in lui la scoperta della paternità di Dio: “Oh, come è glorioso, santo e grande avare in cielo un Padre” (FF 201).
Un Dio che è continua donazione gratuita, che sussulta e piange con l’uomo, he ne accoglie gli aneliti, le speranze, le suppliche, la preghiera.
Un Dio che in Gesù Cristo entra nel tessuto dell’uomo stesso e con lui percorre il cammino della vita.
Santissimo Padre nostro: Creatore, Redentore, Consolatore e Salvatore nostro.
Che sei nei cieli: negli Angeli e nei santi, illuminandoli a conoscere che tu, Signore, sei luce; 3 infiammandoli ad amare, perché tu, Signore, sei amore; inabitando in essi, pienezza della loro gioia, poiché tu, Signore, sei il sommo bene, eterno, dal quale viene ogni bene, senza il quale non vi è alcun bene.
Sia santificato il tuo nome: si faccia più chiara in noi la conoscenza di te, per poter vedere l’ampiezza dei tuoi benefici, l’estensione delle tue promesse, i vertici della tua maestà, le profondità dei tuoi giudizi .
Venga il tuo regno: affinché tu regni in noi per mezzo della grazia e tu ci faccia giungere al tuo regno ove v’è di te una visione senza ombre, un amore perfetto, un’unione felice, un godimento senza fine.
Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra: affinché ti amiamo con tutto il cuore , sempre pensando a te; con tutta l’anima, sempre desiderando te; con tutta la mente, orientando a te tutte le nostre intenzioni e in ogni cosa cercando il tuo onore. E con tutte le nostre forze, spendendo tutte le nostre energie e sensibilità dell’anima e del corpo a servizio del tuo amore e non per altro; e affinché amiamo il nostro prossimo come noi stessi, trascinando tutti con ogni nostro potere al tuo amore godendo dei beni altrui come dei nostri e compatendoli nei mali e non recando offesa a nessuno.
Dacci il nostro pane quotidiano: il tuo diletto Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo, dà a noi oggi: a ricordo e a riverente comprensione di quell’amore che ebbe per noi, e di tutto ciò che per noi disse, fece, e patì.
E rimetti a noi i nostri debiti: per la tua ineffabile misericordia, in virtù della passione del Figlio tuo e per l’intercessione e i meriti della beatissima Vergine Maria e di tutti i tuoi santi.
Come noi li rimettiamo ai nostri debitori: e quello che noi non sappiamo pienamente perdonare, tu, Signore, fa che pienamente perdoniamo, sì che, per amor tuo, si possa veramente amare i nostri nemici e si possa per essi, presso di te, devotamente intercedere, e a nessuno si renda male per male, e si cerchi di giovare a tutti in te.
E non ci indurre in tentazione: nascosta o manifesta, improvvisa o insistente.
E liberaci dal male: passato, presente e futuro. Amen.
II . PREGHIERE A MARIA
Francesco ha una visione ed una contemplazione equilibrata e profonda di Maria, che ha un posto unico nella storia della salvezza.
In due testi ammirevoli, per concisione e densità spirituale, Francesco esprime l’essenza del suo amore e della sua pietà mariana. “Amava di un amore indicibile la madre di Cristo Gesù, perché aveva reso nostro fratello il Signore della maestà” (FF 786)
1 – Saluto alla Vergine
La lode e la contemplazione di Francesco sono centrate sulla funzione materna di Maria. Maria è il palazzo, la dimora, la casa, il vestito di Dio. Ella illumina i due poli della missione della Chiesa e di ciscuno di noi: accogliere il Cristo nella propria vita; far nascere Cristo nel cuore degli uomini ttraverso la testimonianza
Ti saluto, Signora santa, regina santissima, Madre di Dio, Maria, che sempre sei Vergine, eletta dal santissimo Padre celeste e da Lui, col santissimo Figlio diletto e con lo Spirito Santo Paraclito, consacrata. Tu in cui fu ed è ogni pienezza di grazia e ogni bene. Ti saluto, suo palazzo. Ti saluto, sua tenda. Ti saluto, sua casa. Ti saluto, suo vestimento. Ti saluto, sua ancella. Ti saluto, sua Madre.
E saluto voi tutte, sante virtù, che per grazia e lume dello Spirito Santo siete infuse nei cuori dei fedeli affinché le rendiate, da infedeli, fedeli a Dio. (FF 259)
2 – Santa Maria Vergine
Francesco non contemlpa mai Maria da sola, ma sempre in relazione con le Tre Persone Divine. Maria è la figlia scelta dal Padre creatore per far nascere suo Figlio. E’ la serva del suo disegno di amore. E’ totalmente disponibile all’azione dello Spirito Santo. Soprattutto, è la Madre del Signore Gesù Cristo, Figlio diletto del Padre
La preghiera a Maria arricchisce la vita e dispone a lsciarsi coinvolgere nell’azione dello Spirito santo, per divenire manifestazione di Dio
Santa Maria Vergine, non vi è alcuna simile a te, nata nel mondo, fra le donne, figlia e ancella dell’altissimo Re, il Padre celeste, madre del santissimo Signore nostro Gesù Cristo, sposa dello Spirito Santo; prega per noi con san Michele arcangelo e con tutte le virtù dei cieli, e con tutti i santi, presso il tuo santissimo Figlio diletto, nostro Signore e Maestro.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, come nel principio e ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.
III – PREGHIERE DI LODE, RINGRAZIAMENTO, ADORAZIONE
La caratteristica di lode, ringraziamento, adorazione, benedizione forma come il tessuto connettivo di tutta la preghiera di Francesco. In ogni realtà egli contempla sempre l’azione e la presenza di Dio, e questo apre il suo animo alla lode.
1 – Il saluto alle virtù
Francesco chiede di essere purificato, illuminato e infiammato dallo Spirito Santo per essere capaci di mettersi al servizio delle virtù e incarnarle nella propria vita. Nel nobile corteo delle virtù fanno parte: la semplicità, l’umiltà, l’obbedienza e, su tutte, è regina la sapienza.
O regina sapienza, il Signore ti salvi con tua sorella, la pura e santa semplicità. Signora santa povertà, il Signore ti salvi con tua sorella, la santa umiltà. Signora santa carità, il Signore ti salvi con tua sorella, la santa obbedienza.
Santissime virtù tutte, il Signore vi salvi, dal quale procedete e venite.
Quasi non c’è uomo al mondo che possa avere per sé una sola di voi se prima non muore. Chi ne ha una e le altre non offende, le ha tutte, e chi ne offende una non ne ha alcuna e le offende tutte; e ciascuna confonde i vizi e i peccati.
La santa sapienza confonde satana e tutte le sue insidie. La pura e santa semplicità confonde ogni sapienza di questo mondo e la sapienza della carne. La santa povertà confonde ogni cupidigia e avarizia e le preoccupazioni di questo mondo. La santa umiltà confonde la superbia e tutti gli uomini di questo mondo e tutte le cose di questo mondo. La santa carità confonde tutte le diaboliche e mondane tentazioni e tutti i timori umani. La santa obbedienza confonde tutte le volontà carnali e corporali e tiene il suo corpo mortificato, in obbedienza allo spirito e in obbedienza al proprio fratello, e rende l’uomo soggetto a tutti gli uomini di questo mondo e non soltanto agli uomini ma anche agli animali, alle fiere, così che possono fare di lui quello che vogliono, in quanto sarà loro permesso dal Signore. (FF 256-258)
2 – Onnipotente e Sommo Dio
Questa preghiera chiude la “prima Regola”. E’ un inno di ringraziamento al Padre che ha operato la salvezza nel passato, continua la sua opera diliberazione nel presente e proietta l’uomo nel futuro della sua gloria. Un ringraziamento ed una lode che sgorgano dall’anima innamorata di Francesco per tutto quello che Dio ha compiuto e compie. Scrive Divo Barsotti che questa è la preghiera eucaristica della chiesa latina.
La lode che Francesco rivolge a Dio non è astratta, sterile, vuota, ma nasce dal riconoscimento e dall’esperienza di tutto quello che Dio ha operato in lui e nella storia
Onnipotente, altissimo, santissimo e sommo Dio, Padre santo e giusto, Signore Re del cielo e della terra, per te stesso ti rendiamo grazie, poiché per la tua santa volontà e per l’unico tuo Figlio nello Spirito Santo hai creato tutte le cose spirituali e corporali, e noi fatti a immagine tua e a tua somiglianza (Gen 1,26) hai posto in Paradiso (Gen 2,15); e noi per colpa nostra siamo caduti.
E ti rendiamo grazie, perché, come tu ci hai creato per mezzo del tuo Figlio, così per il vero e santo tuo amore, col quale ci hai amato (Gv 17,26), hai fatto nascere lo stesso vero Dio e vero uomo dalla gloriosa sempre Vergine beatissima santa Maria, e per la croce, il sangue e la morte di Lui ci hai voluti liberare e redimere.
E ti rendiamo grazie poiché lo stesso tuo Figlio ritornerà nella gloria della sua maestà per destinare i reprobi, che non fecero penitenza e non ti conobbero, al fuoco eterno e per dire a tutti coloro che ti conobbero e ti adorarono e servirono nella penitenza: Venite, benedetti dal Padre mio, entrate in possesso del regno, che vi è stato preparato fin dalle origini del mondo (Mt 25,34).
E poiché tutti noi miseri e peccatori non siamo degni di nominarti, supplici preghiamo che il Signore nostro Gesù Cristo Figlio tuo diletto, nel quale ti sei compiaciuto (Mt 17,5), insieme con lo Spirito Santo Paraclito ti renda grazie, così come a te e ad essi piace, per ogni cosa, Lui che ti basta sempre in tutto e per il quale a noi hai fatto cose tanto grandi. (FF 63-66)
IV – PREGHIERE DI CONTEMPLAZIONE
Fare esperienza di Dio vuol dire desiderarlo, fino a quando la creatura è capace di contenerlo. Lo si ricerca in ogni modo, si vive il bisogno di solitudine, si è capaci di donargli tutto il tempo necessario e possibioe, si supera ogni sorta di impedimento, non si conoscono ostacoli.
1 – Dov’è carità e sapienza
Questa preghiera fa parte delle “Ammonizioni” (XXVII), che sono un piccolo trattato, anzi il codice per un autentico servizio a Dio.
L’amore porta al servizio, al dono di sé senza ricompensa, alla pura sequala del Signore. L’uomo che segue Gesù non desidera più nulla per se stesso, perché tutto si è trasformato in amore umile ed operoso.
Dove è amore e sapienza, ivi non è timore né ignoranza (Cfr 1Gv 4,18).
Dove è pazienza e umiltà, ivi non è ira né turbamento.
Dove è povertà con letizia, ivi non è cupidigia né avarizia.
Dove è quiete e meditazione, ivi non è né preoccupazione né dissipazione.
Dove è il timore del Signore a custodire la casa (Cfr Lc 11,21), ivi il nemico non può trovare via d’entrata.
Dove è misericordia e discrezione, ivi non è né superbia né durezza.
2 – Tutta l’umanità trepidi
Quasi in ogni suo scritto Francesco parla del mistero dell’Eucaristia. Quello che egli vive, soprattutto in rapporto a questo mistero, è la presenza reale di Gesù.
In questa preghiera l’anima di Francesco è come posseduta da una ammirazione senza fine, ma anche da un desiderio incontenibile di imitazione dell’umiltà di Dio che si rivela in Gesù. Occorre una grande fede per riconoscere la presenza del Signore Gesù nei segni, poveri ed umili, sotto i quali si nasconde.
L’umanità trepidi, l’universo intero tremi, e il cielo esulti,
quando sull’altare, nelle mani del sacerdote, è il Cristo figlio di Dio vivo.
O ammirabile altezza, o degnazione stupenda!
O umiltà sublime! O sublimità umile, che il Signore dell’universo, Dio e Figlio di Dio,
così si umili da nascondersi, per la nostra salvezza, in poca apparenza di pane!
Guardate, frati, l’umiltà di Dio, e aprite davanti a Lui vostri cuori (Sal 61,9);
umiliatevi anche voi, perché egli vi esalti (1Pt 5,6).
Nulla, dunque, di voi, tenete per voi; affinché vi accolga tutti colui che a voi si dà tutto (FF 221)
3 – Le Lodi di Dio Altissimo
E’ forse la preghiera più bella e più intensa scritta da san Francesco, dopo avere ricevuto le Stimmate.
Francesco, divenuto “l’alter Christus“, anche visibilmente, contempla e loda Dio Altissimo, la sua santità, la sua grandezza, la sua trascendenza, fino ad arrivare a celebrare la sua bontà che lo rapisce.
Tu sei santo, Signore Iddio unico, che fai cose stupende.
Tu sei forte. Tu sei grande. Tu sei l’Altissimo. Tu sei il Re onnipotente. Tu sei il Padre santo, Re del cielo e della terra.
Tu sei trino e uno, Signore Iddio degli dèi. Tu sei il bene, tutto il bene, il sommo bene, Signore Iddio vivo e vero.
Tu sei amore, carità. Tu sei sapienza. Tu sei umiltà. Tu sei pazienza. Tu sei bellezza. Tu sei sicurezza. Tu sei la pace. Tu sei gaudio e letizia. Tu sei la nostra speranza. Tu sei giustizia. Tu sei temperanza. Tu sei ogni nostra ricchezza.
Tu sei bellezza. Tu sei mitezza. Tu sei il protettore. Tu sei il custode e il difensore nostro. Tu sei fortezza. Tu sei rifugio. Tu sei la nostra speranza. Tu sei la nostra fede. Tu sei la nostra carità. Tu sei tutta la nostra dolcezza. Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore. (FF261)
4 – L’intercessione di san Francesco per noi
Questa preghiera scritta da Tommaso da Celano, al termine della narrazione della vita del santo, riassume il contenuto della sua esperienza spirituale.
San Francesco ha vissuto una grande docilità allo Spirito. Dall’azione di questo spirito egli ha atteso alla purificazione del cuore, l’illuminazione dell’intelletto, l’ardore della volontà per seguire le orme del Signore Gesù
San Francesco aiuti anche ciascuno di noi ad essere, fino in fondo, con gioia ed entusiasmo, seguaci di quel Gesù che egli ha conosciuto, amato, servito.